La pace edilizia è un argomento di grande attualità e interesse per chi opera nel settore dell’edilizia, soprattutto in aree urbane densamente costruite come la provincia di Roma. Alcuni architetti sono ben consapevoli delle sfide che derivano dalla gestione delle irregolarità edilizie e delle normative in continua evoluzione.
Il nuovo decreto della pace edilizia, noto anche come “Decreto Salva Casa 2024“, promette di introdurre importanti cambiamenti volti a semplificare e regolarizzare molte situazioni di irregolarità edilizia. In questo articolo, esploreremo cosa significa davvero la pace edilizia, quali abusi diventano sanabili, e le principali previsioni del nuovo decreto.
Cos’è la pace edilizia?
La pace edilizia è un insieme di misure legislative mirate a sanare e regolarizzare le irregolarità edilizie esistenti, che spesso derivano da modifiche o costruzioni realizzate senza i necessari permessi.
Questa iniziativa mira a offrire una soluzione pragmatica ai problemi di conformità edilizia, permettendo ai proprietari di immobili di ottenere la regolarizzazione delle loro proprietà attraverso il pagamento di sanzioni e l’adeguamento alle normative vigenti.
L’obiettivo è duplice: da un lato, alleggerire il carico di lavoro degli uffici comunali preposti al controllo e, dall’altro, dare sicurezza giuridica ai proprietari che si trovano in situazioni di incertezza normativa. La pace edilizia rappresenta quindi una sorta di “sanatoria” che può risolvere annosi problemi burocratici e legali, contribuendo a un ambiente costruito più regolare e sicuro.
Quali abusi diventano sanabili?
Con il nuovo decreto della pace edilizia, numerosi tipi di abusi edilizi diventano sanabili. Tra questi, le difformità formali che derivano da incertezze interpretative della normativa vigente e che non comportano modifiche sostanziali alla struttura dell’edificio.
Anche le difformità edilizie interne, come la realizzazione di soppalchi o lo spostamento di tramezzi, possono essere sanate. Un altro importante tipo di abuso che può essere regolarizzato riguarda le difformità che potevano essere sanate al momento della loro realizzazione, ma che non lo sono più a causa delle normative attuali.
Inoltre, il decreto prevede la possibilità di sanare i cambi di destinazione d’uso tra categorie omogenee. Queste misure offrono una soluzione concreta a molti proprietari che, a causa delle rigidità normative precedenti, si trovavano in una situazione di irregolarità non sanabile.
Cosa si prevede nel nuovo decreto della pace edilizia
Il nuovo decreto della pace edilizia introduce diverse novità mirate a semplificare le procedure di regolarizzazione e a estendere le possibilità di sanatoria a un numero maggiore di situazioni. Vediamo nel dettaglio alcune delle principali previsioni.
Superamento della doppia conformità
Uno degli aspetti più innovativi del nuovo decreto è il superamento della regola della doppia conformità. Tradizionalmente, per sanare un abuso edilizio, era necessario che l’opera fosse conforme sia alla normativa vigente al momento della realizzazione, sia a quella vigente al momento della richiesta di sanatoria. Questa doppia conformità ha spesso reso impossibile sanare molte opere realizzate in passato.
Il nuovo decreto, invece, prevede che per alcune tipologie di interventi, tra cui le variazioni essenziali come l’aumento di cubatura, non sia più necessaria la doppia conformità. Questo rappresenta un grande passo avanti verso la semplificazione delle procedure di regolarizzazione.
Regolarizzazione delle difformità interne
Il decreto pone particolare attenzione alla regolarizzazione delle difformità interne, che sono quelle modifiche apportate all’interno delle unità immobiliari e che non incidono sulla struttura portante dell’edificio. Queste possono includere lo spostamento di tramezzi, la realizzazione di soppalchi, o la modifica della disposizione interna degli spazi.
La sanatoria di queste difformità sarà possibile attraverso il pagamento di una sanzione e la presentazione di una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) in sanatoria. Questa misura è particolarmente rilevante in contesti urbani come la provincia di Roma, dove molte abitazioni presentano piccole difformità interne accumulatesi nel tempo.
Ampliamento delle categorie di interventi in edilizia libera
Un’altra importante novità del nuovo decreto riguarda l’ampliamento delle categorie di interventi che possono essere realizzati in edilizia libera, ovvero senza la necessità di ottenere permessi specifici. Tra questi interventi rientrano l’installazione di vetrate panoramiche amovibili e di strutture di protezione dal sole, come tende e pergolati.
Queste strutture, purché non creino nuovi volumi o superfici chiuse permanentemente, potranno essere realizzate senza permessi, semplificando notevolmente le procedure per i proprietari. Questo cambiamento è particolarmente utile per migliorare la qualità degli spazi abitativi, offrendo soluzioni pratiche e rapide.
Chi contattare in caso di problemi edili?
Se si riscontrano problemi edili o si necessita di regolarizzare situazioni di irregolarità edilizia, è fondamentale rivolgersi a professionisti esperti nel settore. L’architetto Andrea del Lungo, operante principalmente in provincia di Roma, è una figura di riferimento per chiunque abbia bisogno di assistenza in materia di edilizia.
Con la sua vasta esperienza, Andrea del Lungo è in grado di offrire consulenze dettagliate e personalizzate per affrontare e risolvere qualsiasi problema edilizio. Per qualsiasi informazione, non esitare a contattarmi tramite un messaggio direttamente sul mio sito web.